Ispirazioni

10 cose che la generazione MSN non può dimenticare

By 6 Aprile 2018No Comments
tramonto

Il mondo è sempre più tecnologico, sempre più live, sempre più condiviso… ma per la GENERAZIONE MSN ci sono cose che non si possono dimenticare.

MSN è ormai un ricordo lontano, ma restano indelebili i momenti trascorsi sulla chat degli omini verdi e azzurri. Insomma, il primo Messenger non si scorda mai!

 

COSE CHE NON SI POSSONO DIMENTICARE: 

  1. Il contatto MSN. Di solito ispirato ad un nomignolo, alla propria personalità o ad una caratteristica estetica. Diavoletta90@hotmail.it; monellina92@hotmail.it; solecuoreamore@hotmail.it; kekkinainaina93@hotmail.it. Il mio era: ienaridens92@hotmail.it, per la mia risata raffinata, discreta e soprattutto silenziosa.
  2.  Il Nickname. Con i suoi caratteri speciali: »-(¯`v´¯)-»(¯`·._[°°°Gingery°°°]_.·´¯)»-(¯`v´¯)-»
    (vi ricordo con orgoglio del sito più clikkato dalla generazione MSN: il Crea Nickname) destava stupore e meraviglia e, al contempo, mostrava pavoneria e orgoglio.  La gara della creazione nickname si basava su un semplice principio di affermazione di superiorità creativa e pacchiana.

  3. Il Messaggio Personale con i testi di Tiziano ferro: – Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare e credere di stare bene quando è inverno e te… togli le tue mani calde…
    I messaggi personali avevano uno scopo preciso, una missione: erano ricercati e studiati attentamente per lanciare un messaggio a qualcuno. Ed il compito di quel qualcuno era quello di coglierlo e rispondere a sua volta attraverso il proprio messaggio personale: – Non mi abbracci e mi ripeti che son grande, mi ricordi che rivivo in tante cose… nananana
  4. Gli Stati. In linea/non in linea/non al computer/occupato/invisibile. Il preferito da tutti era lo stato (Non Al Computer) con aggiunta di (CiSonoMaNonCiSonoCiSonoONonCiSono?) che, in fondo, non serviva realmente a comunicare ai contatti la tua assenza, ma più che altro a destare confusione e indurre alla curiosità.
  5. Il trillo, sua maestà il trillo. Il trillo godeva di un proprio codice linguistico, una lingua chiara e condivisa da tutto il popolo di MSN. Il trillo tattico: “vorrei essere discreto ma non troppo, ti cerco ma non troppo, attiro la tua attenzione ma non troppo”; il trillo doppio: “vorrei che tu mi rispondessi in fretta quindi APRI LA MIA CHAT”; il trillo abusivo: “ti farò vibrare la chat, il monitor del computer e tutta la stanza attorno finché non risponderai”.
  6. Il trasferimento file. Che per inviare una Jpeg impiegava, forse, il tempo di un caffè, ma per inviare l’ultimo singolo di Tiziano Ferro percorreva l’intero spazio temporale esteso tra i 15 e i 16 anni.
  7. Le Videochiamate con la web-cam che ti mostrava dell’altra persona i singoli pixel della sua faccia come fosse il risultato di una composizione in Lego. L’audio non c’era, perché il microfono non ce l’aveva mai nessuno.
  8. I salti di connessione. Di tanto in tanto, MSN si scollegava e da IN LINEA diventavi NON IN LINEA e la cosa, con precisa puntualità, capitava esattamente in quell’istante in cui stavi finalmente chattando con l’obiettivo del tuo messaggio personale (vedi sopra). E prima di riuscire a RI-effettuare l’accesso, trascorreva l’intero spazio temporale esteso tra i 15 e i 16 anni; qualche spintarella al router; qualche spintarella al computer; qualche santo.
  9. Le battute da perdita di connessione. Trascorso un anno di vita e conquistato nuovamente lo stato IN LINEA, freneticamente si tornava sulla fatidica chat esordendo così: “SCUSA, CADUTA!” (la linea, cioè) e con precisa puntualità scattava la battuta: “TI SEI FATTA MALE?!”.
  10. I WINDOWS LIVE SPACES. I BLOG. I personalissimi scorci di poetica espressione con scritte in 3D glitterate: TVB; SEIFORTE!; WOOOOW; TIAMO!

 

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