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Luci, lucine, lucette e luci d’artista, come scegliere?

By 13 Dicembre 2019Gennaio 7th, 2020No Comments

DURANTE IL PERIODO NATALIZIO LUCI, LUCINE E LUCETTE ABBELLISCONO LE CITTÀ CON I LORO COLORI SFAVILLANTI.

Una consuetudine piuttosto comune, che negli anni si è evoluta in una vera e propria competizione a colpi di creazioni sbrilluccicanti.

Luci d’artista, villaggi di Babbo Natale, mercatini, ma anche strade, piazze, negozi, centri commerciali, gallerie, parchi, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale… tutto ciò che ci circonda finisce per essere incorniciato da incantevoli scie di luminarie, vere e proprie opere d’arte luminose protagoniste del nostro Natale.

A stimolare l’apprezzamento di massa di una composizione, però, non s’è mai capito se sia l’originalità, il livello di complessità della composizione stessa, il colore, la forma, la grandezza, la brillantezza o se si tratti di un fenomeno puramente casuale che di anno in anno stabilisce se le più belle siano quelle che riproducono il Polo Nord, o quelle che beatificano il santo patrono della città.

Un criterio utile per decretarne la superiorità estetica è sicuramente l’incontrollato sovraffollamento, con la conseguente impossibilità di: parcheggiare l’auto nelle zone limitrofe; deambulare senza essere spinto, pressato, premuto, spostato; respirare senza affannare; chiacchierare senza dover gridare come se foste ai capi opposti della terra; sostare per più di 5 secondi senza essere brutalmente invitato a procedere con celerità perché quell’orso polare luminoso, lo vogliono vedere anche gli altri.

Per cui, potremmo senz’altro dire che più è difficile ammirarle, più le luminarie sono belle.

Un altro criterio che può aiutarci nel compiere una valutazione dell’installazione, è quanto ci costa (economicamente parlando) prenderne visione. Il primo onere da affrontare spesso è il biglietto d’ingresso, che generalmente varia dai 5 ai 20 euro a persona, cifra soggetta a variazioni in base all’età, al giorno, alla fascia oraria, al colore degli occhi, dei capelli, all’altezza ed alla sequenza alfanumerica del proprio Codice Fiscale.

N.B. Non è detto, perché l’ingresso potrebbe essere gratuito!

Ma poi che fai, quel cestino di cioccolatini venduto all’interno di uno stand a forma di slitta, abilmente costruito da file di luminarie, non te lo compri? Costa soltanto 15 euro.

Per cui, potremmo senz’altro dire che più è costoso quel cestino di cioccolatini, più le luminarie sono belle.

Infine un ultimo accorgimento: se c’è una renna gigante luminosa che puoi cavalcare, senz’altro merita d’essere andata a trovare.

 

Articolo scritto da Gingery per Pink Magazine Italia

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